Descrizione
Marta Brioschi, nata a Milano nel 1967, single di ritorno con tre figli. Vive a Bolzano con due cani e due gatti. Dopo il liceo classico, ha studiato economia e lingue straniere. Da sempre appassionata di libri, cinema e culture orientali. Ha viaggiato moltissimo, ultimamente soprattutto perché le due figlie vivono all’estero. Per diletto traduce dall’inglese i sottotitoli di serie TV asiatiche, che le hanno fornito l’ispirazione per il protagonista della sua opera.
Baldi Barbara –
“Ti prego, Son-Jun, fammi un favore, smettila di fare il cretino e vattene.”
“Sai una cosa? Ho più o meno odiato il mio nome coreano, ma quando lo pronunci tu, mi piace come suona. Prova a dirlo ancora”.
Mae Son Jun è il nome di un giovane franco-coreano scrittore di gialli, ma lui preferisce essere chiamato Jean.
La pronuncia di questo nome, non a caso, richiama l’assonanza con le parole francesi “maison jaune” (Casa Gialla).
Di aspetto più che piacevole, direi carismatico, chiunque lo incontra ne rimane affascinato.
Appare come uno spirito ribelle, dal suo modo di portare i capelli, indossare abiti e condurre la vita fuori dai canoni tradizionali della sua famiglia.
Un giorno Jean trova una vecchia foto della madre della quale ha solo vaghi ricordi, essendo scomparsa improvvisamente quando lui aveva quattro anni.
Così si mette alla ricerca della donna con l’esuberanza dei suoi 33 anni.
Questo viaggio lo condurrà prima in Francia, patria della madre, e poi seguendo nuovi indizi arriverà in Italia, in un B&B nell’entroterra toscano, gestito dalla famiglia Nocenti. Tra le mura della Villa delle Rose si celano segreti e intrighi che coinvolgono non solo i membri della famiglia.
Un colpo di scena dietro l’altro e pagina dopo pagina, come nei migliori gialli, non si riesce a percepire la soluzione dell’enigma fino alle ultime battute che confermeranno o negheranno le supposizioni del lettore.
Un romanzo giallo quindi che non tralascia però anche qualche nota romantica (nessuno riesce a rimanere indifferente a Son Jun, ma solo una persona farà breccia nel cuore di Jean).
Note degne di nota
La descrizione del personaggio è precisa, nelle caratteristiche fisiche e gestuali, al modello che l’autrice si è proposta di seguire (chi conosce il cantante-attore coreano Jang Keun Suk vi riconosce bene le sue movenze, e chi non lo conoscesse è un giusto pretesto per curiosare sul web).
Sono citate alcune parole tipiche del linguaggio coreano e oggetti caratteristici di questa cultura (scritte in una traduzione leggibile secondo la pronuncia inglese) che non hanno una traduzione occidentale equivalente. Per facilitare la comprensione la relativa spiegazione si trova in calce alla pagina.
Per chi conosce le serie televisive asiatiche (drama) ritroverà in questo libro il ritmo che contraddistingue i capitoli. Infatti ogni capitolo termina lasciando la curiosità di sapere cosa accade nel successivo (così è avvenuto a me che ho letto tutto di un fiato).
La suddivisione in 16 capitoli rispecchia il numero medio di episodi di un drama.
Da tutto questo si evince che il romanzo mi è piaciuto?
La Casa Gialla di Marta Brioschi è stato per me come prendere una vacanza.
Invito chiunque a mettersi in viaggio con Jean.
Mariacristina –
Storia intrigante e accattivante, scritto e descritto molto bene.
Da lettrice accanita e a cui piace sentire il profumo della carta stampata, posso assicurare che poche volte ho letto un libro così ben scritto e scorrevole, che non vorresti mai chiuderlo per riposare gli occhi.
Marta ha saputo trasferire su carta forti emozioni, dall’amore al crime in un attimo.
E ,quando finisci un libro e non vedi l’ora di leggere il secondo vuol dire proprio che merita.
Brava Marta….